La stagione degli amori

Sono le sei del mattino dell'ultimo sabato di settembre, quasi troppo freddo per sembrarlo.
Vorrei scrivere mentre vado al lavoro in questa classica mattinata autunnale, ma sto semplicemente rientrando.

L'autunno è sempre stata la mia stagione preferita; cambiano le foglie e cambio anche io.

In giro solo il rumore dei primi autobus ed il suono dei miei passi per rincorrerne uno.

Sono le sei e venti, ho visto il mio mezzo passarmi davanti, dovrò camminare ancora.
Penso e rifletto.. sono due settimane con oggi che non sento Quell'altro.
L'ho pensato almeno una volta al giorno, ma ho resistito.

Ho seguito quell'infame della mia personalità repressa e sono uscita anzichè restarmene a casa, uccidendomi così di stanchezza per scopate occasionali.

Erano quasi due anni senza fare del sesso occasionale ed ora sono a quota due in soli tre giorni.

Forse ero semplicemente in assenza di argomenti.
Forse, quella zoccoletta ogni tanto ha bisogno di uscire ed urlare dei falsi orgasmi che le forniscono argomenti di riflessione. 

L' autunno quindi ingiallisce gli scenari, cambia l'ottica in cui vediamo le persone e ci prepara ai colori freddi ed alle sensazioni più gelide.
La cosa che mi ha stupita di più quest'anno in questo periodo di transizione, è stata l'immensità di coppie improbabili che hanno deciso di unirsi e di darsi reciprocamente una possibilità.

Improbabile:// non probabile; situazione che ha della difficoltà nel verificarsi.

Da ragazzine e uomini più che adulti ad adulte e bambini. Da tossici e sante a santi e tossiche. 
Da ex che si rivedono dopo anni ad amici che non sono mai stati troppo amici e chi, come lei, si è innamorata una sola volta e chi come lui, ha amato ogni sensazione con ogni diversa persona l'abbia aiutato a viverla.

In queste settimane ho passato tanto tempo ad osservare questa esplosione d'amore che invade l'aria e la rende irrespirabile. 

E' come se il mondo, durante l'autunno, cercasse d'infatuare i single per farli innamorare della prima persona che sembra prestar loro attenzione.

Avete mai notato che questo non accade d'estate? Ne tantomeno in primavera.
E' come se tra metà agosto e metà ottobre, esistesse una stagione a se che facesse provare ai single questa necessità di non esserlo più.

Tutto questo mondo d'amore mi ha messa in crisi al punto di non poter fare a meno di chiedermi: Ci accontentiamo di chi prima arriva durante la stagione degli amori solo per avere qualcuno con cui condividere un plaid d'inverno..? 

In questa stagione le persone cominciano a trasformarsi in varie specie animali con caratteristiche personali, ma che si adattano a varie categorie.

Esistono i single convinti, gli innamorati dell'amore che sfruttano il momento e cavalcano l'onda, i playboy dell'inverno passato che tentano di riproporsi con le stesse battute e gli stessi approcci delle stagioni passate, quelli lasciati da poco alla ricerca di uno scoglio su cui aggrapparsi, i single poco interessati all'amore, le vecchie coppie che sfruttano la stagione per far uscire i rispettivi partner con amiche/ci per avere nuovi argomenti di cui parlare mentre si godono il loro plaid ormai pezzato e per finire le nuove coppie.

Purtroppo apparteniamo tutti ad una di queste categorie, ognuno di noi si trascina sulla spalla lo spago di una di queste etichette e, per chi non se ne sente una propria, questa non è decisamente la stagione migliore per uscire.

In questa settimana ho avuto questi due appuntamenti, come preannunciavo all'inizio.
Uno con un innamorato dell'amore travestito da playboy dell'inverno passato ed un single convinto.

Quello che mi ha lasciato di più è stato di certo il single convinto, ma infondo, la sera in cui mi sono sentita più sola, indovinate a chi ho scritto? Al poveraccio che mi ha riempita di complimenti e che, aprendosi mi ha descritto il suo piano futuro di qui a due anni nel quale si vede padre di famiglia.

Il cervello umano si mostra incoerente quando ci sentiamo da soli, ma vale davvero la pena cedere per una mancanza?